PEDIATRIC SIMULATION GAMES
Intervista a Allan R de Caen dello Stollery Children’s Hospital Edmonton
“E’ un’esperienza unica per imparare gli uni dagli altri…E’ molto di più di un gioco”
Il giudice Allan R de Caen dello Stollery Children’s Hospital Edmonton, secondo da sinistra, durante la finale della squadra Roma La Sapienza Umberto I
E’ passato un anno dagli ultimi Pediatric Simulation Games: qual è stata la sorpresa più grande di questa seconda edizione?
“Sapevo che c’era molta eccitazione nell’aria ma quest’anno ne sento ancora di più, mi sembra che il clima sia davvero migliorato rispetto all’anno scorso, ci sono molte più opportunità per le squadre di imparare”.
In che senso più opportunità?
“Nel senso che abbiamo più facoltà in gara e più insegnanti internazionali, più scenari con cui confrontarci e quindi più opportunità di confronto: se un tram compete può farlo più volte, i ragazzi disputeranno almeno sei gare a testa”.
Che ci dice di questi ragazzi? Le sembrano preparati?
“I ragazzi credo siano molto preparati perché memori della competizione dell’anno scorso. Quest’anno abbiamo a che fare con gli stessi ospedali ma al tempo stesso con persone diverse. Sarà davvero emozionante”.
Le piacerebbe organizzare qualcosa di simile anche nel suo Paese (Alberta – Canada Occidentale, n.d.r.) ?
“Certo che mi piacerebbe fare una cosa simile anche da noi: il merito di questa manifestazione è tutto di Riccardo, si tratta di un progetto unico nel mondo, dovete esserne fieri. Complimenti anche a tutto il suo staff ospedaliero pediatrico: davvero eccezionali”.
Che cosa vorrebbe dire ai ragazzi?
“Vorrei dire loro che questa è un’esperienza unica per imparare gli uni dagli altri: miglioreranno, si divertiranno. E’ molto di più di un gioco”.