PEDIATRIC SIMULATION GAMES
Intervista a Marc Berg della Stanford University (California)
“Facciamo molte simulazioni ma non abbiamo competizioni di questo tipo.
Si tratta di una cosa decisamente unica al mondo”
Nella foto: Marc Berg della Stanford University (in primo piano) durante le competizioni, mentre parla con Adolfo, (in secondo piano) il nostro validissimo interprete, mentre traduce i commenti delle squadre
E’ passato un anno dagli ultimi Pediatric Simulation Games: con che spirito affronta questa seconda edizione?
“Sono davvero eccitato di tornare a lavorare con Monika Kleinman del Boston Children’s Hospital, Allan R de Caen dello Stollery Children’s Hospital Edmonton e Vinay Nadkarni del Children Hospital of Philadelphia.
Per me si tratta di una grande sfida. E poi, ho studiato a Roma da giovane, nel 1987, per quattro mesi, e tutte le volte che atterro a Fiumicino mi sembra di tornare ragazzo. Non potrei essere più felice”.
Avete qualcosa di simile negli Usa?
“No, non abbiamo niente di simile. Facciamo molte simulazioni ma non abbiamo competizioni di questo tipo. Si tratta di una cosa decisamente unica al mondo”.
Qual è secondo te il valore aggiunto di un evento del genere?
“Gli aspetti particolarmente positivi sono due: i Giochi permettono di migliorare le proprie abilità, di sfidarsi sul fronte della velocità e di perfezionare la propria tecnica attraverso la competizione.
Il secondo aspetto riguarda il lato umano: un evento del genere crea un clima molto bello tra i partecipanti, di amicizia. E’ questo, forse, il valore aggiunto più grande”.
Un ricordo particolarmente positivo e uno negativo della prima edizione dei Giochi (l’anno scorso, 2017)
“Allora, la prima edizione è stata piena di energia, ricordo questi giovani dottori davvero preparati e entusiasti di cimentarsi con le simulazioni e sfidarsi. Di negativo secondo me c’erano gli spazi, un po’ angusti, e il fatto di avere poco tempo da dedicare alle spiegazioni.
Quest’anno per fortuna sarà diverso: avremo a disposizione degli spazi più ampi e ci sarà un maggior coinvolgimento di tutte le squadre, grazie al fatto che la competizione si svolgerà non a eliminazione diretta ma con gli stessi criteri di selezione di un torneo di calcio”.