Intervista a Marc Berg PSG 2019
PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2019

 

Intervista a Marc Berg della Stanford University, Palo Alto (Usa)

 

“Negli Usa come in Italia
gli specializzandi vogliono
allenarsi di più nell’emergenza”

di Lucrezia Clemente

 

Intervista a Marc Berg PSG 2019

 

 

Per il terzo anno consecutivo il professor Marc Berg della Stanford University, Palo Alto (Usa) ha fatto parte della giuria internazionale dei Pediatric Simulation Games, valutando le performance delle 39 Scuole di specializzazione in gara.

 

Professore, cosa si aspettava da questa terza edizione dei Giochi, la prima internazionale?

“Mi aspettavo che gli specializzandi stranieri sentissero il caloroso benvenuto degli studenti italiani. L’Italia è un Paese ospitale, sono arrivato qui per la prima volta nel 1987, quindi so per certo che i ragazzi si sono sentiti bene accolti e anche uniti da uno scopo comune, quello di migliorare la propria competenza nel campo della rianimazione. Siamo venuti qui tutti con lo stesso obiettivo”.

 

Al torneo hanno partecipato specializzandi spagnoli, francesi e lettoni oltre che italiani. Ha notato differenze nel loro metodo di lavoro?

“Le differenze che ho notato sono innanzitutto quelle linguistiche, anche se non abbiamo avuto problemi, l’inglese è una lingua che di base parliamo tutti. In alcuni casi le linee guida sono un po’ diverse, in Francia ad esempio. Ci sono piccole differenze nella rianimazione cardiopolmonare, ma questo dà a tutti l’opportunità di imparare gli uni dagli altri. E queste diversità sono state molto utili nelle sessioni di debriefing per confrontarci e discutere”.

 

Non sempre il tema dell’emergenza viene approfondito nelle Scuole di specializzazione italiane. Negli Usa avviene lo stesso?

“Sì, credo ci siano molte più somiglianze che differenze tra Italia e Stati Uniti. Anni fa negli Usa il programma di specializzazione in pediatria si concentrava di più sul tema dell’emergenza ma da circa quindici anni non è più così. Gli specializzandi negli Usa vogliono allenarsi di più nell’emergenza esattamente come quelli italiani”.

 

Qual è l’elemento chiave da tenere a mente per ottenere un’ottima performance nelle simulazioni?

“L’ho detto sempre agli specializzandi prima di ogni simulazione: state tranquilli, andate piano, rilassatevi. Penso che quando siamo rilassati otteniamo due cose: miglioriamo la nostra performance e impariamo di più. Quindi, anche se c’è una gara e gli scenari diventano sempre più difficili, bisogna mantenere la calma e ricordare qual è l’obiettivo primario: curare i bambini. Poi c’è il secondo obiettivo che è il torneo, ma lo scopo principale resta quello di imparare”.

 

Intervista a Marc Berg PSG 2019
Intervista a Marc Berg PSG 2019
Intervista a Marc Berg PSG 2019