PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2022
Intervista prof.ssa Sanseau Elizabeth
del Children Hospital of Philadelphia
“Una grande opportunità per fare rete e incontrare colleghi di tutto il mondo”
Intervista alla prof.ssa Sanseau Elizabeth del Children Hospital of Philadelphia alla sua prima edizione dei Pediatric Simulation Games
di Jessica Maglione
Cosa si aspettava da questa edizione? Prima di venire cosa ha letto su questo evento?
Sì, mi aspettavo un evento pieno di energia, entusiasmo, competizione tutto in uno spirito di apprendimento e nell’unire pediatri di tutta Italia. Questa è un’ottima opportunità per fare rete e collaborare con nuovi colleghi per tutta la vita. Io stessa come medico d’emergenza pediatra credo che apprendere attraverso le simulazioni sia il modo migliore, ma anche il modo più divertente.
Quindi sono stata molto entusiasta di poter insegnare, ma allo stesso tempo, di apprendere dai partecipanti in questi giorni. Così sono stata immersa in un contesto dove è stato studiato a pieno il metodo PALS per rispondere nei primi 5 minuti dell’emergenza pediatrica, ma dove c’è stato anche tempo per divertirsi e imparare uno dagli altri. L’energia qui è palpabile ed è rimasta alta durante tutti questi tre giorni. E, poi, c’è stata una bella festa! I miei colleghi che sono stati qui nelle scorse edizioni mi hanno detto che essere invitati è un’occasione molto importante.
Cosa spera possano imparare i partecipanti soprattutto da questa esperienza?
Mi piacerebbe potessero imparare come comunicare nei momenti di emergenza pediatrica, o comunque di un’emergenza in generale: lavorare insieme in modo che ognuno riesca ad assumere un ruolo e capire a chi chiedere aiuto in un momento di difficoltà e come collaborare in modo efficace. Non ho nessun dubbio che chi partecipa a questo evento abbia letto il libro consigliato per la preparazione dei games e che conosca più dettagli di me di quel libro. Questa è la parte facile, la parte difficile è lavorare in team e questa occasione che i partecipanti hanno di prendere parte ai giochi è incredibile perché ci sono così tante simulazioni nelle quali si può soddisfare tutta la voglia di conoscenza, ma soprattutto capire come comunicare e come mettere in campo tutte le competenze acquisite simulando gli scenari.
Quale elemento le piacerebbe fosse aggiunto all’interno dei Pediatric simulation games?
Non sono abituata a un ambito competitivo, ma il modo di fare simulazione negli States è molto diverso da come si è svolto questo tipo di simulazioni. Ho sentito che agli specializzandi piace molto questo tipo di gioco e che gli piace molto essere guardati per essere spronati a migliorare. È normale che gli specializzandi siano nervosi, ma spero che siamo riusciti a creare un ambiente psicologico sicuro dove le persone si sono sentite aperte ad imparare e non impaurite. Sarebbe un peccato se le persone non riuscissero ad imparare nuove competenze perché la competizione è così alta da limitare la voglia di imparare. In questi giorni non ho visto problemi di questo genere.