IN PREPARAZIONE AL PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2022

Intervista al Prof. Riccardo Lubrano

 

Intervista al Prof. Riccardo Lubrano - 2022

“Giocando imparano tecniche
e a essere squadra”

di Jessica Maglione

 

Cosa si aspetta da questa edizione e quali saranno le novità?

 

Quello che ci aspettiamo è la crescita tecnica di tutti i team attraverso le nuove metodologie didattiche che saranno utilizzate per l’insegnamento. Questi giochi organizzati sotto l’egida di Sapienza, non sono fatti con l’obiettivo di incoronare un vincitore, ma per far migliorare il livello tecnico dei ragazzi e quindi dei futuri pediatri italiani nell’ambito dell’emergenza pediatrica.

Il primo anno lo slogan era “nessun marinaio ha imparato a navigare in un mare calmo”  che successivamente è mutato in “impariamo per giocare e giochiamo per imparare” con lo scopo di sottolineare lo sforzo impiegato dagli studenti nella preparazione prima dei giochi e la dedizione messa in campo durante lo svolgimento.

La squadra che mostrerà la migliore performance tecnica durante i games, quest’anno otterrà la “PSG CUP” che sarà conservata dal team presso la propria sede universitaria per un anno. Affinché negli anni futuri sia un ricordo per tutti, alla base sono stati creati 30 alloggiamenti dove di volta in volta sarà inserito il nome dell’università che durante i giochi si sarà distinta in modo particolare. Saranno i detentori della coppa a consegnarla ogni anno al team successivo, proprio a significare un lavoro cooperativo di crescita tra specializzandi di università diverse.

Il debriefing di alto livello che si terrà al termine di ogni round permetterà alle squadre presenti di ricevere un insegnamento personalizzato. Per noi è importante che dall’accrescimento tecnico del singolo si arrivi alla crescita di tutto il gruppo in un sistema guidato dal formatore che lavorerà sulle capacità del singolo medico, qualunque sia il suo livello di partenza, costruendogli un percorso di apprendimento su misura. L’ottimizzazione delle competenze del singolo crea le condizioni per un apprendimento basato su un mix ragionato tra le analisi delle evidenze, l’attività diagnostica e terapeutica utilizzata nella simulazione.

 

Questa edizione tornerà ad essere internazionale. Come sono nati i collegamenti con le università estere e come si sono sviluppati negli anni?

 

Sono nati a poco a poco sempre attraverso legami di amicizia. Chiamando un amico e chiedendogli se l’università della quale fa parte era interessata a partecipare. Cosa è successo? Che gli spagnoli fanno una selezione nazionale e mandano tre squadre, i francesi svolgono una selezione nazionale e mandano altre due squadre. Quest’anno avremo una squadra in più spagnola ospite del CIVIS (un consorzio Interuniversitario europeo della Sapienza), che ha voluto fortemente prendere parte al progetto e siamo lieti di accoglierla. Inoltre, per la prima volta ci sarà una squadra a rappresentare la pediatria d’urgenza portoghese e non mancheranno i colleghi lettoni che da sempre partecipano al nostro evento.

Una delle finalità dei giochi per l’appunto è quella di costruire una base comune europea di conoscenze e comportamenti nell’emergenza pediatrica cosicché ogni bambino ovunque si trovi possa usufruire degli stessi livelli assistenziali.

 

Cosa si auspica imparino gli specializzandi da questa esperienza?

 

Impareranno soprattutto il lavoro di squadra, uno dei punti chiave dell’assistenza al paziente critico. Impareranno a lavorare in modalità multitasking e acquisiranno l’importanza della cooperazione nel lavoro di gruppo. Nello specifico, il rapportarsi con gli altri sotto stress utilizzando un linguaggio appropriato. I team verranno guidati nell’apprendimento e l’utilizzo delle linee guida più avanzate e delle soft skills necessarie in queste situazioni, grazie ai nostri quattro giudici che, durante i giochi, faranno anche da formatori.

Dobbiamo infatti ringraziare i nostri amici nord americani che ormai dal 2017, data di istituzione dei giochi, seguono i nostri ragazzi in questi intensi giorni di studio ed apprendimento.

 

 

Intervista al Prof. Riccardo Lubrano - 2022