PSG 2025

 

7° edizione dei Pediatric Simulation Games


Udine, seconda ai PSG 2025:
“Abbiamo iniziato con “vietato piangere”, ma, alla fine, forse qualche lacrimuccia è scesa: di felicità” 

 

Con i loro sorrisi e le loro battute, hanno rappresentato al meglio lo spirito dei giochi.
Arrivati a Latina per fare la loro esperienza, raccontano di qualcosa che è andato oltre le
loro aspettative

 

27 Settembre 2025

A cura Lorenzo Salone


 

Trieste trionfa ai PSG 2025

Sono loro i secondi classificati dei Pediatric Simulation Games.
Gli specializzandi e le specializzande dell’Università di Udine,
arrivati al termine di questi quattro giorni, hanno dovuto arrendersi solo ai conterranei di Trieste, in un derby segnato dal destino tanto curioso quanto beffardo.

Ma lo spirito dei giochi, come ricorda sempre il Prof. Riccardo Lubrano, che organizza i giochi da sette anni, non è vincere ma imparare. E soprattutto, farlo giocando. Lo sa bene il team di Udine, sempre sorridente e sempre pronto alla battuta, allo scherzo. Quando si trattava di interviste, diventavamo telegrafici, dritti al nocciolo della questione.

Qui, ci siamo riusciti, si sono lasciati andare a qualche dettaglio in più. Ma non troppo. L’organico era composto da Lorenzo Marano, Elisa Piccoli, Silvia Zoletto, Giulia Vagnarelli, Martina Zennaro, Giulia Monteleone e Vincenza Vorini, allenato e preparato dalle coach Irene Del Rizzo e Alessia Servidio.

Essendo tutti alla prima partecipazione, hanno scoperto quest’anno cosa sono i giochi e cosa vuol dire parteciparvi, e non nascondono la loro felicità per come siano andati, al contrario di quello che potrebbe far pensare il secondo posto: «Siamo felicissimi per quello che abbiamo fatto, siamo andati oltre ogni aspettativa. Non ci aspettavamo assolutamente di poter fare così bene». Sono queste le parole, a caldissimo, con cui accolgono la notizia del loro secondo posto, in una finale che sembra chiudere un cerchio: «Abbiamo iniziato
con il derby con Trieste, e con Trieste abbiamo chiuso. E Friuli überalles!».

«Siamo partiti da vietato piangere – raccontano ironici in riferimento ad un cartello posizionato nelle loro vicinanze mentre realizzavano la loro prima intervista video, disponibile sul sito come tutte le altre – e abbiamo concluso con vietato piangere, ma di gioia. E forse qualche lacrimuccia è scesa, ma di felicità». Il percorso di Udine sembra essere una serie di serie di cerchi che si chiudono, a dimostrazione, forse, del modo genuino e autentico con cui è stato affrontato:

«Le aspettative erano bassissime, come detto non ci aspettavamo di arrivare in finale, ma neanche tra le prima otto che si sono giocate la fase ad eliminazione diretta. Pensavamo di aver fatto bene, ma non così tanto. Certo abbiamo fatto del nostro meglio, ma sapevamo che ai nastri di partenza c’erano squadre più forti e brave, con più preparazione, più membri e più esperienza».

Quello che hanno raccolto insomma, è tutto di guadagnato, perché inizialmente erano venuti a Latina per mettersi alla prova, per studiare e giocare, come nello spirito dei giochi: «Siamo venuti per metterci in gioco, era una scusa per studiare alla fine, per imparare cose nuove, ma non pensavamo di riuscire a metterle in pratica così bene». Tutti i componenti del team hanno tra i 28 e i 29 anni infatti e sono quasi tutti al secondo anno di specializzazione, con un’esperienza appena accennata rispetto alle simulazioni.

Li rivedremo l’anno prossimo? «Chi lo sa – rispondono enigmatici – ma magari lasceremo spazio anche ad altri che vorranno cimentarsi, potremmo essergli di supporto vista la nostra esperienza e, perché no, con qualche nostro consiglio – dicono mentre sorridono – Sicuramente è un’esperienza che consiglieremo a tutti, davvero molto molto formativa, divertente ed impegnativa. Ma che, secondo noi, ti dà tanto sia prima che dopo. E durante!» chiudono, con una considerazione che racchiude un po’ quello che tutte le squadre, chi più chi meno, ha raccontato, un’esperienza che rimarrà sempre con chi ha partecipato.

Il tempo di una foto veloce e poi via, scappano. Bisogna andare di corsa in stazione. C’è una macchina da riconsegnare e un treno da prendere per tornare nella loro Udine.

Ma con un pezzo di Latina e, soprattutto, di Pediatric Games, in più nel cuore.

I video da Latina 2025: Simulazioni e presentazioni
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Video Pediatric Simulation Games 2025
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