IN PREPARAZIONE AL PEDIATRIC SIMULATION GAMES

Intervista alla squadra dell’Università di Ferrara

Intervista alla squadra dell'Università di Ferrara - Pediatric Simulation Games

 

“Il nostro punto di forza? 

Siamo simpaticissimi!”

 

 

E’ passato un anno dalla prima edizione del Pediatric Simulation Games: cosa vi ha lasciato questa esperienza?

“Avendo cambiato la squadra in toto rispetto allo scorso anno (come pensiamo sia giusto, per permettere a più persone possibili di parteciparvi), per noi in realtà questa è la prima volta ai giochi. Siamo sicuri che sarà un’esperienza in grado di lasciarci tanto, in termini di conoscenze e lavoro di squadra. Il nostro gruppo, che è prima di tutto un gruppo di amici, è la base da cui partiamo, pronti a investire in un percorso basandoci, oltre che sulle conoscenze “mediche”, sulle relazioni interpersonali.”.

 

Come sono stati allenati gli specializzandi? 

“Siamo partiti dalle basi: lo studio teorico (acquisendo le conoscenze PALS tramite il manuale e i corsi) e le esercitazioni pratiche, provando casi clinici in aula di simulazione sotto la supervisione dei nostri tutor”.

 

Sono state apportate delle modifiche alle modalità di preparazione?

“Le nostre colleghe dello scorso anno si erano incentrate soprattutto nello “studiare studiare studiare studiare studiare”, parafrasando “Non ci resta che piangere”. Quest’anno abbiamo provato a dedicare più tempo all’aspetto pratico della simulazione dei casi clinici, integrando conoscenze teoriche dopo aver provato i casi clinici e i relativi ‘buchi nella nostra formazione’.”.

 

Potreste raccontarci qualche aneddoto relativo alla fase di preparazione? 

“Simulare mette tutto il gruppo in una sorta in trance agonistica e, inizialmente, anche di perenne agitazione. La nostra prima simulazione si è conclusa con il drenaggio di uno pneumotorace dal lato sbagliato, senza che nessuna delle sei persone si fosse accorta dell’errore. Quando si dice spirito di gruppo!“.

 

Che cosa ha significato e significa per voi partecipare a una competizione del genere?

“Simulare significa mettersi alla prova, affrontare l’agitazione e le paure e imparare a collaborare, scoprendo che nella gestione delle emergenze il gioco di squadra è sempre vincente!

La competizione aggiunge la possibilità di verificare a che punto della nostra preparazione siamo rispetto alle altre scuole ma, anche arrivassimo ultimi, questo non toglierebbe nulla al percorso incredibile che abbiamo sviluppato in pochi mesi: partiti come un insieme di individui, siamo diventati un gruppo pensante, che si affida in toto agli altri e che condivide i propri punti di forza”.

 

Come definireste la vostra squadra e quali sono i vostri punti di forza?

“Il nostro punto di forza è essenzialmente uno: siamo simpaticissimi! Se dovessimo cercare un modo per definirci, potremmo dire che il nostro gruppo è più della somma delle singole parti”.

………

PARTECIPANTI:

Mario Staccioni
Chiara Valastro
Euro Cacciatore
Valentina Ragnoni
Anna Bulian
Ludovica Facchini
Martina Serafini
Chiara Guadagno

 

 


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