PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2023

 

Conclusa la quinta edizione
dei Pediatric Simulation Games 2023

 

“Il livello degli studenti italiani non ha nulla da invidiare a quelli americani.
Speriamo di avervi lasciato qualcosa che trasmetterete ai vostri colleghi quando tornerete a casa”

di Eleonora Panseri

 


9 Settembre 2023

 

Conclusi i Pediatric Simulation Games 2023

Con la vittoria degli specializzandi della squadra dell’Università di Milano Vita-Salute San Raffaele si sono chiusi i Pediatric Simulation Games. Secondo posto al team della Parc Tauli Health Corporation di Barcellona

L’iniziativa creata dal professor Riccardo Lubrano è giunta alla sua quinta edizione con la partecipazione di oltre 300 ragazzi provenienti da tutta Italia e dall’estero riunitisi a Latina dal 6 al 9 settembre per partecipare a quelle che ormai sono diventate le Olimpiadi dei giovani pediatri. 

“Per noi è ormai un appuntamento fisso gratuito per la formazione di tutti gli studenti perché puntiamo a dare la stessa preparazione dal nord al sud Italia.  Da quando abbiamo iniziato nel 2017 abbiamo formato con gli stessi criteri circa 1.500 pediatri che attualmente garantiscono un’uniformità di cure al bambino critico su tutto il territorio nazionale”, spiega il professor Lubrano.

Le 36 squadre di quest’anno, 30 italiane e 6 straniere, francesi, spagnole e portoghesi, sono arrivate all’Istituto Vittorio Veneto-Salvemini piene di voglia di mettersi in gioco, di imparare e crescere professionalmente attraverso l’esperienza pratica e i consigli dei giudici internazionali che collaborano con il professor Lubrano fin dalla nascita della competizione: la professoressa Monica Kleinman del Boston Children’s Hospital, il professor Allan R. de Caen dello Stollery Children’s Hospital di Edmonton, il professor Marc Berg della Stanford University, il professor Vinay Nadkarni ed Elizabeth Sanseau del Children Hospital di Philadelphia. 

“Il livello degli studenti italiani non ha nulla da invidiare a quelli americani. Speriamo di avervi lasciato qualcosa che trasmetterete ai vostri colleghi quando tornerete a casa”, ha detto durante il discorso di chiusura la professoressa Kleinman

I team si sono sfidati tra loro in cinque round di simulazioni di pronto soccorso pediatrico. Sotto l’occhio attento dei professori, che hanno inventato per loro gli scenari di emergenza a cui rispondere, i ragazzi hanno gestito arresti cardiaci usando il defibrillatore, shock emorragici con accessi vascolari intraossei e rispondendo scenari di tossicologia con l’uso degli antagonisti delle droghe. Tutto questo senza mettere a rischio piccoli pazienti, ma utilizzando manichini Laerdal di ultima generazione, capaci di riprodurre fedelmente le reazioni che avrebbe un bambino vero. 

Al termine della competizione, oltre all’assegnazione dell’ambito trofeo, la coppa dei PSG, in cui sono incisi i nomi dei vincitori delle edizioni precedenti, sono stati anche consegnati riconoscimenti ai team che si sono distinti per particolari abilità, novità di quest’anno. Alla squadra dell’Università di Lille è stata assegnata la medaglia per il miglior teamwork, a quella dell’Università di Torino la medaglia per la migliore gestione delle vie aeree, alla squadra dell’Università di Bari, invece, la medaglia per la migliore Rianimazione Cardiopolmonare (CPR). 

Per quest’ultimo premio, il professor Lubrano ha inventato una competizione nella competizione all’interno di un’aula apposita dove gli specializzandi hanno potuto utilizzare i nuovi manichini Q-CPR, che valutano l’esecuzione del massaggio cardiaco e della ventilazione, skills dell’assistenza all’arresto cardiorespiratorio. Tutti i team italiani hanno mostrato performance molto elevate, valutate non soggettivamente ma oggettivamente da un sistema computerizzato. 

“L’esperienza di quest’anno è stata un valido confronto tra medici formati in scuole di Paesi diversi. Nell’ultimo giorno dei giochi infatti si è raggiunto il massimo della cooperazione facendo lavorare assieme persone di università diverse che hanno dovuto armonizzare i loro comportamenti e le loro decisioni cliniche in un’azione altamente performante”, osserva Lubrano. “Questo getta le basi per una migliore collaborazione tra sistemi di diverse università europee nella formazione degli studenti, confrontandola anche con le caratteristiche tecniche del sistema di emergenza pediatrica americana”, conclude.  

Intervista a Lubrano prima dei giochi 2023
Conclusi i Pediatric Simulation Games 2023
Conclusi i Pediatric Simulation Games 2023Conclusi i Pediatric Simulation Games 2023
Conclusi i Pediatric Simulation Games 2023