L'intervista alla squadra di Siena vincitrice del PSG 2018
INTERVISTA ALLA SQUADRA DELL’UNIVERSITA’ DI SIENA

 

“La nostra scuola è dotata di un’aula per le simulazioni: questo fa realmente la differenza!”

 
 

Lettera Prof. Gian Luigi Marseglia

 

Federica De Majo, Gianluca Capecchi, Elisa Grande, Chiara Romano, Caterina Coradeschi, Martino Landi, Francesco Quagliarella: sono loro, gli specializzandi della squadra di Siena, i vincitori della seconda edizione delle Olimpiadi dell’emergenza pediatrica – Pediatric Simulation Games, tenutesi a Latina dal 10 al 14 settembre sotto la supervisione del professor Riccardo Lubrano, primario di nefrologia presso il polo pontino dell’Università La Sapienza di Roma, e dei quattro esperti internazionali Monika Kleinman del Boston Children’s Hospital, Allan R de Caen dello Stollery Children’s Hospital Edmonton, Marc Berg della Stanford University e Vinay Nadkarni del Children Hospital of Philadelphia.

 

A una settimana dalla chiusura dei Giochi, siamo andati a intervistarli per capire quanto è stata importante per loro questa esperienza.
 

Ragazzi, avete vinto i Pediatric Simulation Games, scalzando ben 31 squadre di specializzandi agguerritissimi: ve lo aspettavate?

“Assolutamente no! E’ andata molto meglio di quanto sperassimo. Una sorpresa per tutti!”.
 

Qual è stato il vostro punto di forza?

“Siamo andati molto bene sul fronte della comunicazione interna alla squadra, centrati ognuno sul proprio ruolo, consapevoli delle priorità. Nella finale, conoscendo bene le peculiarità di ciascuno, sapevamo chi poteva essere forte e dove”.
 

Vi siete allenati in qualche modo particolare?

“Siamo una delle poche squadre che, prima dei Giochi, ha avuto la possibilità di allenarsi in un’aula adibita alle simulazioni, perché all’università abbiamo un manichino molto simile a quello utilizzato a Latina. Questa opportunità ci ha avvantaggiato moltissimo”.
 

Sentite di voler ringraziare qualcuno in particolare?

“Sì: in primis, oltre naturalmente al professor Riccardo Lubrano, che ha voluto e organizzato i Giochi, vorremmo ringraziare il professor Giuseppe Buonocore, direttore scuola di specializzazione, e il professor Salvatore Grosso, direttore dell’unità operativa di pediatria: sono loro, insieme a un gruppo di ex specializzandi, ad aver voluto fortemente questa sala simulazioni.

Ci ha aiutati molto anche il pronto soccorso pediatrico di Grosseto, che ci ha seguiti nelle emergenze, e un ringraziamento in particolare va a Susanna Falorni, direttrice dell’unità di pediatria di Grosseto, e a Luca Bertacca, responsabile del pronto soccorso pediatrico e, insieme al dottor Leonardo Croci, della formazione in emergenze pediatriche. Infine, vorremmo dire un grazie speciale a Serena Rossi, specializzanda che non faceva parte della squadra ma che ha curato la parte tecnica del manichino, supportandoci per tutto ciò che concerne la parte informatica: non ce l’avremmo fatta senza di lei!”.
 

Che esperienza è stata per voi la partecipazione a queste Olimpiadi?

“Un percorso utilissimo, molto formativo, che ci ha realmente permesso di perfezionare il nostro modo di lavorare. E poi ci siamo davvero divertiti. Insomma: un’esperienza incredibile”.
 

Dunque per l’anno prossimo, appuntamento a Latina?

“Sì! L’anno prossimo forse alcuni di noi parteciperanno di nuovo, forse arriveranno nuovi membri, ma la nostra squadra ci sarà sicuramente: appuntamento a Latina!”.