PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2022

 

Intervista alla dott.ssa Novella Callero

Dirigente dell’azienda Laerdal per l’Italia, sostiene da anni i Pediatric Simulation Games e dona i manichini utilizzati durante le simulazioni.

 

Intervista alla Dott.ssa Novella Callero - Laerdal - 2022

 

“Allenarsi all’azione e alla presa di decisione come gruppo costituisce un valore aggiunto a quella che sarà la prassi nel contesto reale del soccorso pediatrico”

di Jessica Maglione

 

Quali sono i servizi offerti dalla vostra azienda e in che modo possono essere legati alla formazione universitaria?

La nostra azienda si fonda sull’idea di supporto/aiuto a chi è e sarà chiamato a salvare vite. “Helping Saves Lives”, aiutare quindi tutti i professionisti che ruotano in sanità. Nel far questo, il nostro impegno è rivolto alla loro formazione durante il percorso universitario e accademico, ma non solo, li accompagniamo anche nei processi successivi di formazioni continua on-the job. I servizi o soluzioni che mettiamo a disposizione della formazione universitaria sono calibrati sulle esigenze specifiche del sistema accademico.

Abbiamo messo a punto soluzioni che tengono conto della crescente domanda (a livello globale) di personale sanitario altamente formato. Gli obiettivi sono: ridurre i tempi di inserimento delle nuove risorse e sopperire allo squilibrato rapporto tra numero di studenti (potenzialmente in crescita) e docenti/tutor. In collaborazione con le principali società scientifiche a livello internazionale, abbiamo sviluppato piattaforme che permettono agli studenti di esercitarsi in aula o da casa, di condurre valutazioni delle performance tra pari grazie a checklist e griglie oggettive di attribuzione punteggio, di ripetere il training numerose volte per consolidare l’apprendimento, ottimizzando il tempo a disposizione, grazie alle sessioni di self-learning monitorato dal docente. Prodotti come SimCapture for Skills, TruMonitor e TruVent sono alcuni esempi molto apprezzati delle soluzioni proposte.

 

Quali attrezzature saranno messe a disposizione dalla vostra azienda per i Pediatric Simulation Games?

Durante i Pediatric Games verranno allestite stazioni complete per eseguire scenari di simulazione ad alta fedeltà in ambito “gestione emergenze pediatriche”. Ogni stazione sarà equipaggiata con un simulatore pediatrico SimJunior validato dalla Società American Accademy of Pediatric (AAP) per la sua semplicità ed efficacia nelle simulazioni PALS.

TruMonitor è un applicativo che simula un monitor multiparametri, con la funzione di far esercitare gli studenti sulla lettura e sull’interpretazione dei ritmi e dei tracciati e conseguente scelta terapeutica, sempre sotto la supervisione dell’istruttore che interagisce, guida e corregge gli allievi dal proprio tablet.

 

Attraverso quali tecniche le simulazioni possono portare al miglioramento del primo soccorso pediatrico?

La simulazione è di per sè una tecnica, o meglio, una metodologia didattica, caratterizzata dalla riproduzione di un modello di realtà, nel quale i discenti, singolarmente o in gruppo, agiscono per produrre un certo risultato. L’aspetto cognitivo essenziale di questa tecnica è la riflessione guidata, post-azione o interazione, chiamata Debriefing. La Simulazione aggiunge elementi sostanziali che facilitano l’apprendimento nell’adulto e in particolare:

  • L’azione, i partecipanti compiono gesti e prendono decisioni in un modello di realtà che cambia a secondo delle loro scelte, proprio come se facessero una esperienza reale
  • L’emozione, associata allo stato emergenziale della situazione vissuta, che permette di aprire canali percettivi capaci di fissare l’apprendimento in modo più duraturo.

 

A mio parere la simulazione in generale (da quella centrata sulle procedure e la gestualità a quella in-Situ) è funzionale al miglioramento della gestione del primo soccorso pediatrico a patto che sia condotta utilizzando sistemi di oggettivazione dei comportamenti e sia in grado di tracciare i miglioramenti ottenuti. SimCapture di Laerdal in uso durante i gioci è utile in questo.

 

Quanto influiscono secondo lei le dinamiche di gruppo all’interno di una simulazione?

La Simulazione di contesto (full-scale), quella in cui il discente è il Gruppo con le sue dinamiche, è una specifica fase del Circle of Learning di Kolb e costituisce un elemento assolutamente innovativo rispetto all’approccio classico dell’apprendimento cognitivo, perchè mette in evidenza non solo l’importanza del sapere, ma anche del sapere fare in relazione agli altri.

Allenarsi all’azione e alla presa di decisione come gruppo costituisce un valore aggiunto a quella che sarà la prassi nel contesto reale del soccorso pediatrico; gli individui avranno acquisito le necessarie chiavi di lettura dei comportamenti individuali e delle dinamiche di gruppo che si instaurano a seguito di determinate azioni o circostanze, grazie ad una griglia di analisi chiamata CRM ossia Crisis Resourse Management che permetterà di prevenire e limitare quei comportamenti che fungono da sottrattori di valore durante la gestione di un’emergenza. Un esempio? Confondere l’attribuzione della leadership alle figure che hanno quel ruolo anche al di fuori della situazione, creando una comunicazione gerarchica e non circolare.

 

Crede che eventi di questo tipo possano essere un momento di confronto e progettazione di nuove linee guida per il primo soccorso pediatrico?

Eventi come i Pediatric Simulation Games sono delle occasioni preziose di confronto tra gli studenti italiani (visto che arrivano da diversi Atenei in Italia), ma anche tra la cultura italiana e quella anglosassone; infatti, la commissione di valutazione delle gare, è composta da una faculty americana con grande esperienza clinica e fattivo impegno nella ricerca che porta alla definizione e revisione delle linee guida. I giochi, come ci ha insegnato l’esperienza fatta nelle scorse edizioni, introducono quell’elemento di “challenge” che porta anche la faculty a sfidare le capacità degli studenti introducendo delle variabili utili per scardinare i comportamenti abituali e quindi creare nuovo apprendimento.