IN PREPARAZIONE AL PEDIATRIC SIMULATION GAMES
Intervista alla squadra dell’Università di Milano Policlinico e Ospedale San Paolo
“La simulazione ti dà la ‘forma mentis’ per affrontare l’urgenza”
E’ passato un anno dalla prima edizione del Pediatric Simulation Games: cosa vi ha lasciato questa esperienza?
“Purtroppo per noi è stato il primo anno di partecipazione, l’anno scorso il nostro polo non ha partecipato. Quest’anno abbiamo colto quest’opportunità con grande entusiasmo, per la possibilità che questa esperienza da di crescere professionalmente sia come singoli specializzandi sia come gruppo imparando e crescendo nel lavoro di squadra”.
Come sono stati allenati gli specializzandi?
“Quello che abbiamo fatto per prepararci è stato innanzitutto partecipare ad un corso PALS, utilissimo e fondamentale per affrontare questi giochi. Ci siamo poi trovati circa 3 volte al mese e abbiamo simulato scenari. Uno di noi preparava scenari di vario genere da presentare agli altri componenti della squadra e faceva in quell’occasione la ” voce fuori campo”.
Altre volte siamo stati aiutati da strutturati della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatria (Mangiagalli e De Marchi) che hanno dato la loro disponibilità tra i loro mille impegni ad allenarci e darci preziosi consigli.
Non sempre abbiamo avuto la possibilità di esercitarci su un manichino e soprattutto su un manichino ad alta fedeltà. Utilissima è stata la possibilità di allenarci sul manichino a Bologna al laboratorio Laerdal”.
Potreste raccontarci qualche aneddoto relativo alla fase di preparazione?
“Non ricordiamo aneddoti se non un racconto “particolare”: subito dopo aver superato l’esame PALS ci siamo trovati ad assistere un ragazzo per strada. Ci si rende conto di quanto simulare sia fondamentale, ti dia la “forma mentis” per affrontare l’urgenza, anche se la realtà rimane sempre un’altra cosa! “.
Che cosa ha significato e significa per voi partecipare a una competizione del genere?
“E’ un’occasione bellissima e noi siamo molto entusiasti. Un’ottima occasione di formazione e di confronto con gli altri specializzandi”.
Come definireste la vostra squadra e quali sono i vostri punti di forza?
“Sicuramente la determinazione, la capacità di lavorare in gruppo, di mettersi sempre in discussione e di accogliere le critiche in modo costruttivo”.
……..
LA SQUADRA:
Alessandra Mayer
Giulia Regiroli
Beatrice Letizia Crippa
Ilaria Amodeo
Chiara Rosazza
Roberto Romano
Maria Cristina Mancuso
Federica Alessandra Vianello
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