IN PREPARAZIONE AL PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2019
Intervista alla squadra di Roma
Cattolica del Sacro Cuore
“I nostri primi allenamenti
sono stati internazionali,
in diretta Skype tra Roma, Parigi, Londra e … l’Etiopia!”
Intervista alla squadra di Roma – Cattolica del Sacro Cuore – prima del Pediatric Internazionale 2019
di Lucrezia Clemente
I Pediatric Simulation Games arrivano alla terza edizione che diventa anche internazionale. A quante edizioni avete preso parte e perché avete deciso di iscrivervi anche quest’anno?
“Per la nostra scuola questa è la prima esperienza ai Giochi. Partecipare rappresenta un’occasione di crescita, personale e come gruppo. Ne siamo entusiasti!”.
Secondo voi fino ad ora i Pediatric Simulation Games cosa sono stati? Un’occasione di apprendimento? Una competizione? O che altro?
“Ci auguriamo che sia principalmente un momento di apprendimento ma siamo sicuri che un briciolo di competizione abbia caratterizzato ogni edizione e, pensiamo, sarà così anche nella prossima”.
Qual è il vostro metodo di allenamento e come è cambiato nel tempo?
“Inizialmente ci siamo concentrati sullo studio teorico; successivamente abbiamo preferito la simulazione di casi clinici per migliorare il nostro modo di agire come ‘squadra’”.
Potreste raccontarci qualche aneddoto relativo alla fase di preparazione?
“Possiamo confessare che i primi mesi sono stati abbastanza movimentati. Molti di noi erano in periodo di formazione all’estero e i primi ‘allenamenti’ sono stati internazionali. . . in diretta Skype tra Roma, Parigi, Londra, Utrecht e addirittura l’Etiopia!”.
Questa è la prima edizione dei Pediatric Games a livello internazionale. Ci saranno squadre francesi, spagnole, algerine e lettoni in competizione con quelle italiane. Per la vostra esperienza di rapporti con altre scuole di pediatria d’urgenza, cosa vi aspettate?
“Ci aspettiamo di confrontarci con un modo probabilmente diverso di cooperare in team e speriamo di poter imparare tanto”.
La partecipazione ai Pediatric Games ha avuto qualche effetto sul prosieguo del vostro corso di studi. In qualche modo, ne è stato tenuto conto dai docenti?
“Per il momento ci hanno supportato nella preparazione e nella nostra volontà di prendere parte a questa esperienza”.
Se doveste dare un “nick name” alla vostra squadra in base alle sue caratteristiche, quale scegliereste?
“Il nome del nostro gruppo WhatsApp, attivo dal primo anno di specializzazione: “Una squadra fortissimi”. . . ormai siamo affezionati!”.
LA SQUADRA
Roberta D’Aniello
Rossella Iannotta
Teresa Pianini
Enrico Masiello
Domenico Umberto De Rose
Lucilla Martini
Maria Sofia Cori
Carmen Cocca
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