IN PREPARAZIONE AL PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2022
Intervista alla squadra
dell’Università Statale degli Studi di Milano
“Nessuno del nostro team ha mai preso parte ad una iniziativa simile, ci aspettiamo di imparare tanto, ma anche di divertirci e di scoprire nuovi aspetti di noi”
di Jessica Maglione
Cosa vi aspettate da questa edizione?
Da questa edizione ci aspettiamo di portare a casa tante conoscenze in più e un forte spirito di squadra. Nessuno del nostro team ha mai preso parte ad una iniziativa simile, ci aspettiamo di imparare tanto, ma anche di divertirci e di scoprire nuovi aspetti di noi.
Cosa provate a tornare in presenza ai Pediatric Simulation Games?
Sarà sicuramente molto piacevole poter partecipare ad eventi in presenza e poter finalmente avere rapporti umani senza un interposto schermo. Conoscere tanti colleghi di persona e, soprattutto, vedersi tutti in faccia è impagabile.
Qual è stato il vostro metodo di preparazione?
Ci siamo allenati tanto partendo dai protocolli in vigore nel nostro ospedale, sfruttando un manichino ad alta fedeltà messoci a disposizione dalla nostra Scuola e l’esperienza dei colleghi rianimatori e pediatri.
I colleghi che hanno partecipato alle scorse edizioni vi hanno dato qualche suggerimento?
Le colleghe che hanno partecipato alla scorsa edizione sono state la nostra forza e la nostra salvezza. Senza di loro non saremmo mai riusciti a formare una squadra forte e non avremmo saputo nemmeno da dove partire per prepararci. Sono state presenti ad ogni nostro allenamento, sempre pronte a consigliarci e a correggerci.
Un immenso grazie a Federica e Chiara per aver reso possibile tutto ciò.
Qual è la caratteristica peculiare del vostro team?
La voglia di divertirci e di imparare da questa esperienza, ma senza pressioni e senza la voglia di vincere ad ogni costo. Come si suol dire, “l’importante è partecipare”. E vivere una bella esperienza con i nostri colleghi/amici.
In che modo credete questa esperienza possa influenzare il vostro percorso di studi e professionale?
Nei Pronto Soccorso pediatrici le urgenze “vere” sono molto poche, non ne abbiamo quasi mai viste. Di conseguenza, siamo molto poco preparati ad agire di fronte ad una urgenza che richieda di prendere decisioni in pochi secondi/minuti. Questi giochi ci hanno dato lo sprone giusto per metterci ad approfondire i vari protocolli dell’urgenza medica, e a provare a pensare a cosa faremmo in quelle determinate circostanze.
È vero che, quando ci capiterà di affrontare una vera emergenza, spesso saremmo in pochi e senza una squadra pronta ad intervenire, ma almeno ora sappiamo cosa è giusto fare in ogni circostanza e non ci spaventa più l’idea di dover agire in pochi istanti. E, indipendentemente da dove andremo a lavorare in futuro, ci rimarrà lo schema mentale di come si affronta una emergenza. Chi si scorderà mai più l’ABCDE?
Questa è la seconda edizione in veste internazionale. Quali pensate possano essere i punti di forza nel confrontarsi con studenti provenienti da altre parti del mondo?
È sempre utile scoprire come si lavora negli altri Paesi. Avere un punto di confronto è fondamentale per migliorare reciprocamente.
Se doveste descrivere il vostro team attraverso una canzone, quale sarebbe?
Sarebbe la canzone che abbiamo scelto come inno: “Dove si balla”.
LA SQUADRA
Gaia Bruschi
Chiara Bulgaro
Giulia Biffi
Gaia Cervellini
Vittoria Hassan
Marco Alberzoni
Martina Scali
Anita Bellotti
Coach
Stefano Scalia Catenacci
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