IN PREPARAZIONE AL PEDIATRIC SIMULATION GAMES INTERNAZIONALE 2019

Intervista alla squadra spagnola di Terrassa – CATALUÑA

Intervista alla squadra spagnola -Terrassa - CATALUÑA 2019

 

“Sarà una grande opportunità per stabilire contatti tra specialisti di diversi Paesi”

Intervista alla squadra dell’Università di Barcellona e Università Internazionale di Catalogna 2019 prima del Pediatric Internazionale

di Lucrezia Clemente

 

 

I Pediatric Simulation Games arrivano alla terza edizione che diventa anche internazionale. A quante edizioni avete preso parte e perché avete deciso di iscrivervi quest’anno?

“É il primo anno che partecipiamo ai PSG, siamo stati selezionati attraverso la prima edizione dei Giochi spagnoli”.

 

Secondo voi fino ad ora i Pediatric Simulation Games cosa sono stati? Un’occasione di apprendimento? Una competizione? O che altro?

“Pensiamo siano una buona occasione di apprendimento per migliorare le nostre abilità nel campo della rianimazione”.

 

Rispetto agli anni scorsi, quali difficoltà vi aspettate di incontrare? Cosa avete imparato che non rifareste? E su quali aspetti avete impostato la preparazione per migliorare la vostra performance?

“Le difficoltà maggiori saranno imparare a lavorare in gruppo e riuscire a ottimizzare i diversi ruoli all’interno della rianimazione pediatrica.

Cercheremo di essere consapevoli del quadro completo oltre che del solo caso clinico, imparando a gestire le difficoltà in modo calmo. Per prepararci al meglio abbiamo puntato sulle simulazioni di diversi scenari e sul rafforzamento del coordinamento di gruppo”.

 

Qual è il vostro metodo di allenamento e come è cambiato nel tempo?

“Provenire da due ospedali diversi ci ha permesso di raggiungere un livello probabilmente migliore nel lavoro di squadra rispetto alle nostre esperienze precedenti di lavoro quotidiano, perché ci siamo allenati cercando di ascoltarci a vicenda.

Inoltre, le simulazioni di diversi scenari hanno migliorato la nostra efficienza e il nostro coordinamento nella risoluzione dei casi clinici”.

 

Potreste raccontarci qualche aneddoto relativo alla fase di preparazione? 

“Abbiamo scoperto inaspettate abilità da parte dei membri del team, inclusi i tutor, come recitare nel ruolo della madre del bambino o del “plane doctor”.

 

Questa è la prima edizione dei Pediatric Games a livello internazionale. Ci saranno squadre francesi, spagnole, algerine e lettoni in competizione con quelle italiane. Per la vostra esperienza di rapporti con altre Scuole di pediatria d’urgenza, cosa vi aspettate?

“Una grande opportunità per incontrare medici da tutto il mondo, confrontare metodi di lavoro differenti tra i vari sistemi sanitari e socializzare per stabilire contatti tra specialisti di diversi Paesi. E anche un’occasione per divertirsi!”.

 

La partecipazione ai Pediatric Games ha avuto qualche effetto sul prosieguo del vostro corso di studi. In qualche modo, ne è stato tenuto conto dai docenti?

“Sì, ha avuto decisamente un effetto positivo perché ci ha dato la possibilità di migliorare le nostre competenze. I nostri docenti hanno valutato questa esperienza in modo molto positivo”.

 

Se doveste dare un “nickname” alla vostra squadra in base alle sue caratteristiche, quale scegliereste?

“Wake up little Annie”.

 

 

LA SQUADRA

Daniel De Luis Rosell 
Noel Oppenau
Carla Crous de Batlle
Marc Gómez
Claudia Rosillo
Marta Barea
Antonio del Valle           
Gabriel Peña  

Coach
Claudia Coderch
Anna Pizà